Dépaysement nella sala da ballo digitale

Sullo smarrimento dell’amore nell’epoca degli swipe


« Il dating online è una forma particolare di dépaysement: familiare e straniera allo stesso tempo, come se l’amore stesso fosse diventato un paese di sconosciuti. »

Caro Viandante,


La settimana scorsa sono rientrato nella strana sala da ballo degli incontri. Solo che qui i lampadari sono schermi luminosi e la musica non è altro che il ritmo degli swipe. C’è una parola che continua a girarmi intorno mentre scorro volti e frammenti: dépaysement.

Quest’app mi sembra una terra straniera — tanti sconosciuti, ognuno con i propri paesaggi di desideri e distrazioni. E io sono qui, in cerca di un volto familiare, della persona che un tempo era la mia casa. In fondo so di essere lontano da casa, eppure provo ancora una volta a chiamare qualcuno il mio caro rifugio.

Ed ecco, provo questo sentimento di dépaysement. È una sensazione strana: a volte una dolce malinconia, a volte il desiderio di esplorare e di conoscere nuove persone. Qualche anno fa si incontrava qualcuno naturalmente — non c’erano né Facebook, né TikTok, né Tinder. Ogni incontro portava con sé un profumo di romanticismo.

So di essere un’anima spensierata, e sarei felice se potessi incontrare qualcuno in un caffè, passeggiando in un parco o persino in palestra. Ma mi sento smarrito quando devo usare un’app per cercare colui che potrebbe diventare la mia casa.

Non si prova dépaysement soltanto quando ci si trova in una terra straniera, tra volti sconosciuti e culture diverse. Lo stesso principio vale per le app di incontri. L’attesa, la speranza di un abbinamento con la persona che ci piace, e poi il vuoto di non essere scelti: tutto questo ci lascia smarriti, soli, confusi. È come visitare una terra sconosciuta, lontana da casa.

E allora mi chiedo: troverò mai quella persona che diventi una nuova casa in questo paese straniero?

Dall’errante all’errante,
D. Orlando